NUOVA ANTENNA A CA'BIANCA: BASTA ALLARMISMI
ANTENNE TELEFONICHE: TRA NECESSITÀ, DIBATTITI E "SINDROME NIMBY" Da oltre 25 anni le antenne per la telefonia mobile rappresentano una presenza costante sul nostro territorio. La loro installazione è essenziale per garantire una copertura efficace dei servizi di comunicazione, ma continua a generare preoccupazioni e dibattiti, spesso animati da timori legati all’inquinamento elettromagnetico.
LA QUESTIONE SANITARIA: MITI E REALTÀ Nonostante gli studi scientifici abbiano dimostrato che le emissioni elettromagnetiche delle antenne sono estremamente basse e non rappresentano un rischio per la salute, persistono resistenze. Alcuni, infatti, temono effetti negativi sulla salute, anche se le normative italiane prevedono limiti di emissione tra i più restrittivi in Europa. È paradossale pensare che chi vive vicino a un’antenna riceva una quantità di radiazioni minore rispetto a chi si trova lontano: un fatto controintuitivo che sottolinea come, spesso, le paure siano alimentate più da percezioni che da dati oggettivi.
IL PROBLEMA DEL "NON NEL MIO GIARDINO" Ogni nuovo progetto di installazione di un’antenna, come quello recentemente in via di realizzazione a Valli, scatena la classica reazione "NIMBY" ("Not In My Back Yard", ovvero "Non nel mio giardino"). In altre parole, molti cittadini riconoscono l’utilità di infrastrutture come antenne, impianti per il biometano o persino centrali nucleari, ma non le vogliono nelle vicinanze delle proprie abitazioni.
IL CASO DELLE AREE MAL COPERTE Situazioni come quella di Ca’Bianca, frazione con gravi difficoltà di connessione, tanto per fare un esempio, mostrano quanto sia cruciale potenziare la rete. Qui, l’assenza di segnale telefonico impedisce in alcuni casi persino di effettuare chiamate d’emergenza, creando un disagio concreto per i residenti.
In un’epoca in cui dipendiamo sempre più dalla tecnologia, non possiamo permetterci di sacrificare la funzionalità delle infrastrutture per timori non supportati da evidenze scientifiche.
UN MONITO AI CRITICI In definitiva, chi si oppone alle antenne dovrebbe riflettere sui vantaggi che potrebbero derivare dall’accogliere tali impianti. Le famiglie che ospitano antenne sui propri edifici, ad esempio, ricevono spesso compensi significativi, e paradossalmente sono esposte a minori livelli di radiazione.
Allo stesso modo, ostacolare progetti essenziali per la collettività significa rinunciare a servizi fondamentali per il territorio. È giunto il momento di superare pregiudizi e resistenze ideologiche, accettando che infrastrutture moderne e ben regolate sono un pilastro per lo sviluppo e la sicurezza della comunità.
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